I'm a Legend - alcune riflessioni

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  1. IG3553
     
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    ATTENZIONE! SE NON AVETE ANCORA VISTO IL FILM, NON LEGGETE!!!!

    Ho visto ieri il film I'm a Legend.
    Lo attendevo perchè è il remake di uno dei miei film preferiti, ossia "occhi bianchi sul pianeta terra" - in realtà è il terzo remake perchè esiste anche un'altra riduzione cinematografica degli anni 60 tratta sempre dal racconto di Richard Matheson.

    I'm Legend è filato ottimamente in tutti i sensi, fino all'apparizione della ragazza "sopravissuta"... da quel punto in poi la pellicola si trasforma integralmente, e in maniera retrograda fin dal primo fotogramma, in un terribile film di propaganda politico/religiosa da puritani e/o evandeglisti americani:

    * mentre in "occhi bianchi" l'epidemia che debella l'umanità è frutto di esperimenti militari battereologici, sfuggiti al controllo, in I'm a Legend, l'epidemia viene ADDIRITTURA causata da un virus mutato per la cura del cancro (cura che per altro funziona!)... morale puritana: anche "sovvertire" la natura a fin di bene è male...
    * mentre in "occhi bianchi" il protagonista è uno scienziato militare che lavora alla guerra battereologica (ed è per questo che è immune all'epidemia), qui troviamo uno scienziato militare "angelo" e tutto di un pezzo, che rimane nell'epicentro dell'epidemia (New York), anche a costo di perdere tutti i suoi cari (cosa che accade) e di rimanere isolato in un mondo di mostri, pur di trovare la cura ed espiare i peccati dell'umanità.
    Praticamente un pazzo per altro maniaco dell'ordine e totalmente abitudinario ed inquadrato.
    * La ragazza dice che ha trovato il protagonista (unico uomo al mondo che può trovare una cura all'epidemia) perchè "l'ha mandata Dio".
    * In una batututa lei dichiara che l'epidemia ha ripulito il mondo!!! Nel film il 90% della popolazione mondiale è morta e dei supertiti l'80% si è trasformato in vampireschi mostri sanguinari.
    * Alla fine, anche il protagonista, che all'inizio è un "senza Dio" crede nell'intervento divino.
    * Alla fine la ragazza si presenta in una "comune" di sopravvissuti non contagiati (sempre con l'aiuto di Dio) con la cura della malattia in mano... dalle porte della "comune", un piccolo villaggio recintato si vede principalmente una chiesa e degli uomini armati: visto poi dall'alto nell'ultima scena sel film ,appare proprio come un villaggio dei primissimi coloni americani (i puritani appunto) anche dal punto di vista architettonico, seppur leggerissimamente modernizzato.

    Insomma, un film che a mio avviso poteva prendere anche un 7/8 (che è un gran voto rispetto ai film che ci sono in giro) si becca un bel 4 per eccesso di propaganda politica...

    E voi che ne pensate?
     
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  2. Massimo Baglione
     
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    Non l'ho visto. :-(

    PS: Fiko il tuo avatar!
     
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  3. UltrasRoma
     
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    il film è una vera propria delusione soltanto rispetto al finale.
    nel capolavoro di Matheson il finale è proprio la situazione che rende leggenda Neville.
    non mi è piaciuto che questi vampiri nel film siano diventati degli zombie e non trovo assolutamente giusta la battuta finale affidata alla ragazza.
    questo finale con speranza ha rovinato tutto.
    molto più vicino al libro è il film con Vincent Price del 1953 (mi pare) girato a Roma nella zona dell'eur.
     
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  4. FrancoBrambo
     
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    Visto qualche giorno fa...concordo pienamente con le critiche... purtroppo non avendo letto il libro non posso dire quale dei tre remake ne abbia rispettato di più il senso. Certamente questo con Will Smith a parte la fantastica New York abbandonata non propone molto. Quello con Vincent Price girato effettivamente allEur, nel suo piccolo è molto più angosciante e profondo...resta il migliore dei tre.
     
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  5. Murasaki72
     
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    Anch'io l'ho visto da poco. Ho apprezzato alcuni elementi della scenografia, i grattacieli divorati dalla foresta, la prospettiva sulle rovine del ponte di Brooklin al tramonto. Nell'invenzione dei manichini c'era l'embrione di una riflessione sulla possibilità per un uomo di vivere in totale solitudine senza alcun apporto relazionale, riflessione poi lasciata cadere senza approfondimento. Si è purtroppo drammaticamente perso il senso, anche "eversivo" del libro.

    L'ambientazione in una piccola cittadina non aveva solo il significato di collocare il perturbante nel cuore della quotidianità, ma anche quello di rovesciare la mitologia puritana e rassicurante della piccola provincia americana: questo già Matheson lo faceva in molti racconti che prefiguravano "I figli del grano" di King. L'eroicità del protagonista veniva decostruita nel corso del romanzo: la sua pretesa di essere l'unico rappresentante della civiltà in un mondo assediato dalle forze oscure si risolveva in un inabissamento nel degrado e nella violenza. Ma soprattutto il libro era la rappresentazione metaforica di come una civiltà nuova nasce, rimuovendone sanguinosamente la memoria e trasfigurandola in leggenda, sulle rovine di una vecchia civiltà in decadenza. Nel film la dimensione di critica politica è andata totalmente smarrita, e forse era inevitabile. Un'altra storia, senza riferimenti inquietanti alla Storia. La funzione della narrativa fantastica è anche quella di offrire una prospettiva inattesa e destabilizzante sulla realtà, quella di Hollywood è spesso di riconfermarne solidità e miti dell'origine.

    P.S. Come appassionata di musica dodecafonica e atonale ero rimasta affascinata dalla scoperta che nel libro Neville, nelle sue notti assediate ascoltava a tutto volume Verklaerte Nacht (Notte trasfigurata) di Schoenberg. Probabilmente gli sceneggiatori si sono chiesti: che cavolo è? E ci hanno piazzato Bob Marley (con il dovuto rispetto per Bob Marley). America, illumina il buio.
     
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  6. shortstories
     
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    Alcuni mesi fa ho sentito Giorgio Albertazzi, ospite alla trasmissione Che Tempo fa di Fabio Fazio, fare la seguente dichiarazione:

    "Dove c'è religione non c'è libertà"

    Personalmente mi trova assolutamente D'ACCORDO, ma aggiungo una nota personale all' "aforisma" di Albertazzi:

    "Putroppo poche sono le persone che sanno gestire la vera libertà; esse allora ricorrono alle religioni o alle religioni/partito per tranquillizzarsi, ed avere la falsa sensazione di essere liberi o quantomeno protetti dalla verità e dalla realtà"

    Edited by shortstories - 5/2/2008, 13:22
     
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  7. UltrasRoma
     
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    altri hanno affermato che la religione è l'oppio dei popoli...

    ed io ci credo.... che sia così...

    proprio la religione inserita forzatamente nella sceneggiatura del film ha distrutto il capolavoro di Matheson.
    è fuori discussione che questa intrusione è la solita propaganda buonista americana.
    io amo i film dove non c'è il lieto fine, come anche in tutti i racconti che scrivo.
     
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  8. Giorgio Sangiorgi - ed. Scudo
     
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    Non so se qualcuno si accorto di una piccola chicca...
    Quando il protagonista attraversa New York, si vedono, sullo sfondo, diversi cartelloni pubblicitari. Uno di essi, e la cosa è sorprendente, riguarda un film del futuro e su di esso spiccano i loghi di Superman e di Batman, insieme.
    Si tratta di un sogno segreto del regista o di una suggestione pubblicitaria della produzione che sta per sfornare questa bella iniziativa?
    Certo sarebbe un bel film perché narrerebbe di una delle più belle amicizie del mondo dei fumetti: un film difficile da sceneggiare, perché mette a confronto un uomo veramente eccezionale con un essere così eccezionale da far sentire il primo quasi banale.
    Che dire? Stiamo a vedere...

     
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  9. UltrasRoma
     
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    è vero anch'io ci avevo fatto caso...

    ma non mi ero fermato a formulare un ipotesi....

    vedremo.....
     
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  10. Dupen_III
     
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    Ho guardato il film in compagnia di un piccolo gruppo di amici che condividono il mio interesse per il fantastico, ed è interessante notare come le opinioni espresse da IG3553 e da voi tutti rispecchiono le nostre. Sarà stata la pasta udon o il sakè consumati poco prima, ma all'apparizione della signorina mandata da dio è partito un coro di lamentazioni, e poi è andata peggiorando. Ecco un altro film autoreferenziale per il mercato americano. Peccato.

    Comunque l'oscar lo merita il cane: capace di restare freddo e incollato al sedile mentre il protagonista compie manovre assurde con l'automobile mentre va a caccia di cervi. E aveva pure il finestrino aperto. :lol:

    Edited by Dupen_III - 15/2/2008, 03:01
     
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  11. IG3553
     
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    "autoreferenziale" = "onanista" ? ;)
     
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  12. °Hannibal Lecter°
     
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    In effetti è inquietante la donnina "mandata da Dio". Io ho fatto dei T.S.O. per molto meno.
    Stucchevole e fastidioso anche il finale con il villaggetto e la chiesetta.
    Come disse un mio amico: "Quando scoppia la granata puoi uscire dalla sala."

     
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  13. Giorgio Sangiorgi - ed. Scudo
     
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    Riporto dal CORRIERE DELLA FANTASCIENZA:

    Tutti sanno, lo avevamo anche detto prima che uscisse il film (/magazine/notizie/10168/), che il finale di Io sono leggenda era stato rigirato all'ultimo momento. E proprio il finale aveva finito per deludere, una chiusura banale, incongrua, per un film fino a quel momento quasi perfetto.
    In questi giorni è apparso su YouTube il "finale originale", potete vederlo qui sotto.
    Sebbene non corrisponda al finale del libro, che fose sarebbe stato l'unico davvero in grado di concludere il film senza compromessi, si tratta se non altro di un finale originale (quello effettivamente montato è quasi uguale al finale del film con Charlton Heston) e comunque congruo con la storia del film.
    Il finale che abbiamo visto al cinema apparentemente è un finale drammatico, ma in realtà si tratta di un lieto fine. Will Smith dice, simpaticamente, "ho perso la famiglia, ho dovuto uccidere il mio amato cane, muoio anche io e voi lo chiamate lieto fine?"; ma in effetti è così, perché nonostante la morte del protagonista c'è la cura scoperta da Neville, e c'è la scena con il villaggio dei sopravvissuti, e si lascia intendere cha partendo da lì la razza umana potrà riprendere il dominio del pianeta.
    Il finale che vediamo in questo filmato di YouTube al contrario sembra meno drammatico: Neville non muore, i mostri non lo divorano e in un certo senso viene firmata una sorta di pace tra umani e vampiri.
    Ma il finale è molto meno lieto, se non per i protagonisti, per la razza umana. Perché Neville e la donna vanno verso nord ma senza una reale conferma che ci sia qualcun altro, e il confronto con i vampiri stabilisce definitivamente quanto era stato suggerito durante il film: che i vampiri non sono una semplice degenerazione degli umani, destinati a morire e a estinguersi, ma sono effettivamente una nuova razza, organizzata, con un proprio modo di vivere, e destinata a prendere il posto degli esseri umani.
    E Neville non è "leggenda" perché ha trovato la cura, ma perché è l'ultimo mostro, con sulla coscienza il peso dei tanti vampiri uccisi per sottoporli ai suoi esperimenti.
     
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  14. IG3553
     
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    Ecco qui sotto il finale alternativo da YouTube

     
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  15. UltrasRoma
     
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    QUESTO FINALE FA SCHIFO!
     
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14 replies since 3/2/2008, 16:39   1156 views
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